Neanche il tempo di metabolizzare la revoca delle dimissioni del sindaco, che adesso le dimissioni sono pronte a darle i consiglieri Dem. Gli stessi, stanno raccogliendo le firme necessarie per il definitivo smantellamento di Marino in Campidoglio. I 19 consiglieri del Pd, che già da ieri erano pronti a firmare le dimissioni, si aggiungono ad altri 6: Daniele Parrucci, di Centro Democratico e probabilmente una dei componenti della Lista Civica Marino, Svetlana Celli, inoltre, nell’opposizione, sarebbero pronti a firmare le dimissioni Alfio Marchini e Alessandro Onorato della Lista Marchini. Ma il sindaco non deve solo difendersi dai 25 consiglieri (la metà più uno) pronti a presentargli il biglietto di sola andata per una destinazione lontana dalla capitale, Marino è indagato dalla procura di Roma per il caso degli scontrini. Il legale del primo cittadino, Enzo Musco, fa un premeditato dietro front: nella giornata di ieri, lavvocato ha parlato di un Marino non indagato e senza avvisi di garanzia, oggi il legale commenta: L’avviso di garanzia è a tutela della persona, non contro. Proceduralmente è un passaggio obbligato per lo sviluppo e per le conclusioni delle indagini per le quali è prevista anche l’archiviazione”. Lassessore dimissionario ai trasporti di Roma capitale, Stefano Esposito, ha usato parole durissime, sul noto social network Twitter contro il sindaco: Devo prendere atto di aver dato mia lealtà ad un bugiardo.#vergogna”. In tutto questo caos Marino non demorde dai suoi impegni istituzionali, e oggi inaugurerà una targa intitolata al presidente cileno Salvador Allende citando anche le sue testuali parole: Non mi sento un martire, sono un lottatore sociale che tiene fede al compito che il popolo gli ha dato”. Per quanto riguarda il punto di vista giuridico, il primo cittadino questa mattina ha chiarito il punto: Io vi parlo assolutamente con molta tranquillità ma lo farò all’Auditorium così siamo tutti insieme e parlo una volta sola”.
D.T.